Intervista a Daniele Cantoni di Nennella Santelli

Area relax o Spa? Il benessere nelle situazioni prestigiose

Articolo tratto dalla rivista Les Nouvelles Esthetique N. 03
Lettini relax in marmo
Daniele Cantoni, esperto e indiscusso protagonista da 20 anni del mondo della cosmesi, dell’estetica e del benessere. Gli chiediamo di parlarci dell’evoluzione del concetto benessere (ormai oltremodo inflazionato) e di cosa si aspetta e vuole la gente quando si avvicina a una cosiddetta area SPA.

Lei progetta e realiza aree relax, o SPA, o benessere in situazioni prestigiose: hotel situati nei paradisi delle vacanze, come pure nelle SPA in città. Qual è stata fino ad oggi la sua opera di aree benessere nel mondo dei classici Istituti di Estetica?

La maggior parte dei miei lavori si sviluppa nel modo inverso: inserendo aree di Estetica all’interno di grandi Centri benessere. E nei pochi casi in cui un’Estetista mi ha contattato per un ampliamento dedicato al benessere, mi sono sempre fatto scrupolo di fare un’attenta consulenza a volte prima di iniziare progettazione e realizzazione. Quasi sempre, con grande stupore dei clienti, a volte ne ho sconsigliato la realizzazione per un cattivo rapporto tra costi e ricavi. Spesso l’Estetista, come la maggior porte degli imprenditori che si rivolgono alla mia società, decide di realizzare un’area benessere, più per impulso che per una seria esigenza economica. E su queste premesse che giocano gli improvvisati del settore, che approfittando della poca esperienza specifica del cliente, millantano ricavi inesistenti non supportati da seri conti economici”.

Spa con area relax

Quali sono le soluzioni e i materiali che lei predilige nell’architettura dello spazio benessere?

Oltre a una normale valutazione su resistenza e porosità (fondamentale nell’area umida), con i miei collaboratori operiamo sempre una grossa ricerca nei confronti di forme e materiali che “facilitino” la pulizia e l’igiene di tutte le strutture. Per chi non ha la possibilità di visitare il sito di SPA-CONCEPT, il nostro è uno stile puro ed essenziale, che ci permette di progettare senza cornici e anfratti, da sempre ricettacolo di polvere e sporco. Essendo in costante ricerca, utilizziamo ogni tipo di materiale, senza fossilizzarci nei soliti format visti e rivisti, ad esempio, ultimamente stiamo realizzando pavimenti in legno di “bambù” che oltre a essere spettacolari, hanno una resistenza adatta alle esigenze di un’area benessere.

Come vede il connubio tra le due realtà, tecnologia e naturale, in un luogo dove si va per isolarsi dalle situazioni aberranti odierne. Poiché penso che in una vera area benessere si debba evitare il più possibile la contaminazione dell’ambiente prodotta dall’inquinamento elettromagnetico e acustico.

Lo vedo bene se fatto con serietà, e nel pieno rispetto di un equilibrio tra natura e uomo; quindi massima attenzione ai materiali usati, e a quelli che chiamo “polmoni” e “reni” di un Centro benessere: l’impianto di climatizzazione e i filtri di piscine e idromassaggi. In riferimento all’inquinamento elettromagnetico, la nostra azienda realizza hammam e aromarium riscaldati tramite speciali circuiti ad acqua, e non tramite un dedalo di resistenze elettriche, come spesso si trova sul mercato.

Quale può essere la dimensione minima indispensabile per realizzare una zona con strutture ad acqua in un Centro estetico medio?

I metri sono relativi, l’importante è non cadere nell’errore di installare un pacchetto già predefinito, al quale spesso l’Estetista si trova “obbligata” ad adattarsi. È necessario invece, fare un’attenta analisi del Centro esistente, della concorrenza, delle tecniche e dei prodotti usati, per poter realizzare un’area benessere, che si sposi perfettamente con la cultura esistente; solo in questo modo potremo creare una sinergia, e non un contrasto come talvolta ho verificato in alcuni Centri. Ribadisco, l’Estetista non deve cadere nell’errore di realizzare un’area benessere senza averne verificato prima la resa, tramite un meticoloso business plan. Deve inoltre ricordarsi che oltre al “fulcro” dell’area benessere, esistono superfici “obbligatorie” da destinarsi a zona relax, zona tecnica e spogliatoio. Le dimensioni minime di un’area benessere, realizzandola nello stile “suite”, partono da un minimo di 40 mq.

Sauna di legno

Come è possibile realizzare il concetto della “polisorialità” in una SPA o Centro estetico?

Guardi l’esempio dello Spa-Cafè. L’ho concepito proprio per poter aggiungere il gusto ai quattro sensi che già accarezzavamo nei normali Centri benessere. Il tatto tramite i materiali talvolta riscaldati (spesso mi è capitato di vedere dei clienti che, durante il trattamento inconsapevolmente accarezzavano i materiali sui quali erano distesi). La vista con aree relax non più relegate in scantinati. L’udito con una perfetta insolazione acustica, cosa molto complessa se si pensa che, un semplice specchio d’acqua, può amplificare in modo esponenziale ogni piccolo rumore all’interno di un’area. L’olfatto: qui la ricerca ci ha portato a usare metodologie nuove completamente naturali, attualmente stiamo mettendo a punto un’idea semplice e innovativa all’interno di un’importante SPA che stiamo realizzando tra le colline toscane. Con lo Spa-Cafè, il mio principale obiettivo è stato quello di aggiungere il “sesto senso”: il piacere che scaturisce da un ambiente dove benessere, musica, spettacolo e ristorazione, formano una sinergia capace di amplificare sensazioni ed emozioni.

Ci vuole dare un’indicazione minima del valore economico d’investimento, presumendo diversi tipi di aree nel Centro estetico?

Sebbene la mia filosofia mi porti a creare SPA sempre diverse tra loro, per poter dare un ordine di idee consiglierei di prevedere un investimento che oscilli tra i 700 e i 1.000 euro a metro quadro. Ricordandosi sempre che una Fiat quanto una Mercedes assolvono al compito di trasportare le persone, ma…

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